sabato 6 settembre 2014

Conversazione con Marco Lulli e Lucia Posarelli dello studio 70m2. Livorno.



Il nome comunica esattamente la dimensione reale dello spazio espositivo. Lo studio di architettura 70m2 nasce nel 2009 dalle sinergie di tre architetti che hanno scelto di affiancare al lavoro professionale l'organizzazione di eventi promotori della creatività contemporanea. Marco Lulli interior e di industrial design, Lucia Posarelli e Marta Righeschi ristrutturazione di interni e riqualificazione urbana.
Incontro nella sala riunioni dello studio 70m2 Marco Lulli e Lucia Poselli. 
28 luglio 2014 

A.R.C. Chi sono gli ideatori di 70m2?
L.P. Di fatto non esiste uno studio associati 70m2. Noi siamo tre architetti e lavoriamo autonomamente. Abbiamo iniziato a cercare questo spazio nel 2009, a concepirlo, se possiamo dire così. Un po’ per caso, un po’ perché eravamo amici. Io e Marta, l’altra collega, che oggi non c’è, ci siamo laureate insieme, siamo sempre state insieme e Marco lo conoscevamo da anni.
Una volta abbiamo fatto un concorso di architettura e insieme al concorso si parlava delle nostre idee. C’era questo sogno di aprire uno studio più visibile. L’idea sinceramente non era quella che poi abbiamo realizzato. Ci bastava essere al piano terra, quindi più visibili, con una vetrina, per far vedere come si lavora in uno studio. Di solito gli studi sono inaccessibili, non visibili da chi cammina per la strada.
In pochissimi mesi abbiamo trovato questo spazio. C’è la stanza centrale, che è esattamente 70m2, e altre due stanze: un ufficio e la sala riunioni. Quindi privacy e visibilità, con un’unica vetrina. Ci è piaciuto così tanto questo spazio stretto e lungo che gli abbiamo dato questo nome. 

A.R.C. Come è avvenuto il successivo passo. 70m2 come spazio espositivo?
L.P. Lo spazio ci ha dato lo spunto per fare un’inaugurazione,così da vedere come potessero rispondere designer, artisti, artigiani. Finiti i lavori di ristrutturazione alla fine dell’estate eravamo pronti. Abbiamo avuto una buona risposta. A novembre 2009 abbiamo inaugurato.
Ma la cosa bella è stato l’entusiasmo che ci ha accolti, con nomi abbastanza grossi. Avevamo Caterina Crepax, Costanza Algranti. L’idea iniziale era di fare delle personali. In seguito abbiamo realizzato alcune collettive sui gioielli, sul riuso.
La mostra sui gioielli era incentrata sull' uso di materiali non convenzionali, il primo titolo è stato “Da materia a gioiello”. E’ stata la prima mostra. In seguito c’è stata la personale di Caterina Crepax, e andato avanti il discorso con Costanza Algranti, con una personale e, l’ultima mostra della prima serie è stata la collettiva sul riuso “Second life”. Ci fu, in seguito, un progetto non programmato con Francesco Sani, un designer giovane di Fucecchio.

A.R.C. Perché l’interesse al riuso dei materiali?
L.P. La cosa che ci piaceva era quella di sperimentare nel nostro spazio allestimenti temporanei, precari, effimeri, sempre con materiali poveri e riutilizzabili. Abbiamo fatto delle installazioni nostre.
Gli allestimenti che facciamo non sono mai fini a se stessi. I materiali che utilizziamo possono in seguito proseguire il loro percorso. Ad esempio le cassette delle bottiglie sono state un prestito e hanno poi proseguito ad essere utilizzate. Abbiamo utilizzato cartone, gli scontrini, che ovviamente non sono stati riutilizzati, copertoni d’auto. Ci piaceva non sprecare.
Io e Marta ci siamo sempre occupate di spazi urbani, Marco aveva questa specializzazione in abbattimento delle barriere architettoniche, è stata per noi una cosa nuova, ma ci piace sperimentare.

A.R.C. L’ultimo progetto espositivo è stato “Io-Robot” di Andrea Locci. La mostra faceva parte di Start Livorno curata dell’associazione BlobArt. Com'è nato l'incontro?
M. L. Lo scorso anno, siamo stati contattati da Paolo Batoni dell’associazione BlobArt, che cura il Premio Combat Prize, ci chiese di partecipare alla prima edizione di Start Livorno, quella del 2013.
Presentammo “La casa dei libri” di Beatrice Speranza, una fotografa lucchese e, in quella occasione realizzammo una nostra installazione con dei libri.
Per l’edizione di Start Livorno di quest’anno abbiamo deciso di esporre “Io-Robot”.
Fabrizio Tronfi, de iPazzi di Pisa, ci fece conoscere Andrea Locci, che come noi ha sempre presente il concetto del riuso. Siamo andati a trovarlo a Calci, dove vive. Il suo lavoro ci è sembrato subito interessante. Abbiamo avuto subito le idee chiare. 
Andrea Locci" Io-Robot" dimensione ambiente, 2014
Abbiamo avuto fortuna ad esporre l’intera serie di 42 robot. La serie dell’esercito in marcia aveva bisogno di apparire nella sua completezza in uno sviluppo di 12 metri di lunghezza. Una decina di sculture sono state realizzata apposta per questa mostra.
Al contrario delle precedenti dedicate esclusivamente al design, l’esperienza con Start Livorno ci ha dato la possibilità di presentare due mostre d’arte: una di fotografia, una di scultura.

A.R.C. Come scegliete gli artisti e i designer da coinvolgere, da selezionare per i vari progetti?
M.L. E’ una ricerca che parte da internet, seguendo quelli che sono i nostri interessi e gusti o su segnalazione. Come per Locci.

A.R.C. Avete sponsor?
M.L. Tutte le volte cerchiamo un partner con cui associarci, perché lavorando sugli allestimenti abbiamo necessità di molti materiali. Non abbiamo avuto problemi a trovare chi collaborasse dandoci materiali. I materiali spesso sono in prestito, utilizzati e restituiti, oppure sono materiali che costano pochissimo. Naturalmente ci sono progetti che prevedono stampe, monitor e questo è un altro discorso. Non è facile quando si tratta di soldi.

A.R.C. Quali sono i progetti per il futuro?
M.L. Non abbiamo una vera programmazione. Dopo i primi due anni che sono stati molto intensi, abbiamo rallentato il ritmo. Per il futuro immediato, per quest’autunno, abbiamo un progetto di grafica legato alla musica. Un progetto che ci interessa molto. 
Nel corso degli anni si è creato un gruppo di persone legate a questo spazio, interessate ai nostri progetti, che ci vengono sempre a trovare. Continueremo perché ogni volta arriva gente nuova e per noi conoscere gente nuova è sempre importante.
Ora i progetti saranno due o tre l’anno. Un appuntamento a giugno, Start Livorno, naturalmente se prosegue noi ci saremo. Mettere in collegamento le gallerie è molto interessante. Poi, come diceva Lucia, un appuntamento verso dicembre.
A dicembre i progetti sono sempre a tema, nel 2012 “Era carta”, l’anno scorso “Pla.idee in plastica”, perché nel tema si riesce a dare un’idea generale. Quest’anno la grafica legata alla musica.
 A.R.C.

Nessun commento:

Posta un commento