Cara Giulia,
l’annuncio ricerca di una traccia fotografica di “Santa, Vergine e Martire” sui social è partita.
Al momento solo due amici mi hanno risposto. Non hanno scattato nessuna foto, ma evidentemente hanno sentito la necessità di comunicarcelo. Lo reputo un buon segno. Infatti, mi pare che l’annuncio sia stato preso come uno scherzo, quindi approfitto per confermare che la richiesta di foto di “Santa, Vergine e Martire” non è uno scherzo. Qualcuno ha pensato che stessimo giocando a feisbuckare.
Ci vorrà tempo.
Sarebbe carino se venisse fuori qualche immagine.
E’ pur vero che erano gli anni Novanta, non c’era tutta questa follia di fotografare qualunque cosa, ma era pur sempre un' azione artistica, qualcuno curioso e voglioso di tenersi un ricordo ci deve essere pur stato, no?
E’ pur vero che erano gli anni Novanta, non c’era tutta questa follia di fotografare qualunque cosa, ma era pur sempre un' azione artistica, qualcuno curioso e voglioso di tenersi un ricordo ci deve essere pur stato, no?
In quegli anni attivasti parecchie collaborazioni. Mi ricordo maschere o comunque opere indossabili, collaborazioni teatrali. Mi è venuto in mente “Senza sentimento- Desolation Angle” un monologo di Alessandro Doro del 2002, che vidi al Borderline. Siccome non ero certa che la maschera fosse tua e non ricordavo assolutamente il titolo del monologo sono andata alla ricerca sul web e ho trovato una pagina del tuo antico sito. Appare sulla ricerca di google e lì ho trovato la risposta alla mia mancanza di memoria sul monologo di Alessandro.
Il sito antico a cui fai riferimento su fb è questo http://kijina.net “chiuso per ridipintura pareti”, vero?
Anche se “vecchiotto” non avrei cancellato i contenuti, lo avrei aggiornato con calma. Il web non si può più permettere di vivere in un eterno presente, è vecchio anche lui, ha una sua storia e va raccontata.
Il sito antico a cui fai riferimento su fb è questo http://kijina.net “chiuso per ridipintura pareti”, vero?
Anche se “vecchiotto” non avrei cancellato i contenuti, lo avrei aggiornato con calma. Il web non si può più permettere di vivere in un eterno presente, è vecchio anche lui, ha una sua storia e va raccontata.
Il web si muove nel tempo, perché non farlo invecchiare? Non so, forse ragiono da analogica preistorica. Per me, avresti dovuto tenere i contenuti. Mi ricordo vidi, a suo tempo, il lavoro che facesti con “Specchio delle mie brame” di Josephine, a me era piaciuto.
Anche le opere digitali hanno il diritto di diventare vecchie.
Non essendo una esperta di faccende informatiche non capisco molto il mito del digitale sempre nuovo.
Una nuova disciplina da inventare può essere l’archeologia digitale. L’archeologia dei contenuti realizzati per il web sul web, che oggi appaiono desueti. Il digitale antico.
Anche le opere digitali hanno il diritto di diventare vecchie.
Non essendo una esperta di faccende informatiche non capisco molto il mito del digitale sempre nuovo.
Una nuova disciplina da inventare può essere l’archeologia digitale. L’archeologia dei contenuti realizzati per il web sul web, che oggi appaiono desueti. Il digitale antico.
A.R.
G.
Cara Anna Rita,
ho sentore che non
troveremo immagini della Santa. In quegli anni si viaggiava ancora su pellicola
e prima di scattare ci si pensava un po'. Non c'era lo stesso convulso pigiare
il bottone della fotocamera digitale che adesso ci accompagna di continuo. Sono
piccola di statura, e questo è un problema giusto quando si assiste a concerti
e spettacoli, e per poche altre cose: ho sempre davanti qualcuno più alto di
me, anche nella poltrona del teatro, sicchè approfitto del loro cellulare
posizionato in alto nell'atto di registrare un video per guardare lo spettacolo
attraverso il loro schermo. [Divagavo]. Ho più l'impressione che qualche
perfetto sconosciuto di passaggio, magari qualche turista (era estate) abbia
fatto foto generiche all'evento, inquadrando di tutto un po'. Non penso che
riuscirò a vedermi com'ero vista da fuori. Ricordo com'era starci dentro, però.
Comunque, chissà, magari qualcosa arriva.
E cosa ritiriamo
fuori dall'armadio delle vecchie stagioni? Nientemeno che Kijina.
Effettivamente ricordavo di aver cancellato tutto, con l'intento di rifarlo, un
giorno. Ci ho controllato dentro giusto oggi (dopo anni) e ho scoperto che la
maggior parte delle cose è ancora lì, avevo solo cambiato i percorsi per
rendere le parti irraggiungibili. Invece tu ci sei arrivata proprio attraverso
una porcheriola, indicizzata da google, che avevo fatto al volo solo per
mostrarla online a un tale che cercava un cartapestaio.
Kijina era un luogo
senza struttura dove infilavo piccoli screen in movimento. Non lo usavo come
portfolio professionale, non certo come facitrice di siti. Avevo imparato a
usare Flash da sola, dopo aver iniziato a usare il computer che ero già bella
grande. Fanno decisamente tenerezza. Allora ci gasava per un pallino che andava
da una parte all'altra dello schermo, era magia. Adesso lo fai in due secondi
in automatico. Me li sono riguardati tutti, e benchè sia un po' imbarazzante,
ho deciso di ripristinarli per questa occasione come finestrella sul passato.
Abbi la pietà di inquadrarli in quegli anni. Nemmeno le dimensioni sono le
stesse, erano progettate per altri monitor e adesso sembrano minuscole. Puoi
ingrandirle provvisoriamente usando i tasti Ctrl+ e Ctrl- : purtoppo non posso
più agire sui file sorgenti per modificarle a monte. C'è, fastidiosissimo, il
fatto che tutti i link si aprano in pagine nuove. Prima sembrava una cosa
utile, al contrario. E se vedi una finestrella di flash che ti chiede se sei
sicuro di voler aprire (o connettere, non ricordo), di' di sì, è solo un
messaggio stravagante perchè il tutto funzionava su player di vecchia
generazione.
Per arrivare al
vecchio sito non passare per l'indirizzo principale: entra dalla porta di
servizio all'indirizzo http://www.kijina.net/kijina_old
Noterai che avevo
sviluppato anche una passione per i rumorini fastidiosi. Facevo anche dei
piccoli loop musicali, da completa incompetente, e sui cd su cui li conservavo
scrivevo a pennarellone "Digrascia Dj". Così, zuzzurellando.
In effetti
collaboravo parecchio. Scambiavo, pubblicavo qua e là.
La mostra virtuale
che tu ricordi, il cui titolo era "Intrometropie"
invece, non era su Kijina. Avevo aperto uno spazio apposito, si chiamava
Kronica, ma era su un sito gratuito e con gli anni è stato divorato. Ogni tanto
gli cambiavano la parte iniziale dell'indirizzo. Un giorno ho provato a
cercarlo di nuovo e non esisteva più in nessuna salsa. Cancellato.
Controllerò se i
files che ho conservato sono ancora integri: magari posso pensare di fare un
revival di qualche giorno, più avanti, e sistemarlo dentro kijina
provvisoriamente. Era stato anche recensito, tu pensa. Progetto abbastanza
fugace: l'idea era di fare una serie di progetti simili, a cadenze irregolari.
Talmente irregolari che poi si è fermato. O magari la posso considerare come
una pausa di dieci anni?
Quindi eccoti un
po' di internet vintage da girellare.
Ti allego lo
screenshot di una delle cose che ci troverai dentro. Per avere più visite e
finire in alto nelle graduatorie dei motori di ricerca la gente infilava le
keywords "porn, porn, porn" e similari anche in siti che col porno
non c'entravano nulla. Volevo vedere se mi avrebbero stracliccato anche quella.
A presto,
Cara Giulia,
di solito non rispondo immediatamente ad una lettera delle nostre
“Corrispondenze”, ma questa nostra archeologia dell’immagine è per me una cosa
seria, molto divertente.
Trovo che l’aver tirato fuori questi esperimenti digitali, oggi datati, sia
un bel gioco di archeologia dell’immagine post industriale. Mostrarli
nella loro genuina antichità, semplicità quasi ingenua, rispetto a ciò che si fa
oggi con il computer, mi sembra un’operazione molto interessante. Tra l’altro
sono molto belli.
Per ciò che riguarda la “Santa, Vergine e Martire”, credo che gli amici
di FB non abbiano compreso che è una ricerca archeologica, partita dalla
sottoscritta e assolutamente seria.
Pazienza, credo che si possano ricostruire gli avvenimenti anche con le
parole, le fonti scritte su cui si sono costruiti i libri di storia ne sono un
bell’esempio.
Considera questa lettera un p.s. post post.
Non è necessario che tu risponda.
Aspetta una prossima lettera con buona pace della “Santa”.
A.R.
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