sabato 12 dicembre 2015

Azuni batte Eton. Pizzinni Pizoni battono Vescovo. L’Istituto d’Arte compie 80anni.

BUONE FESTE. L'arte inizia qui.

Regia Scuola, poi Statale, oggi Liceo Artistico "F. Figari". A Sassari si Festeggiano gli 80 anni dell’Istituto d’Arte. Molti artisti sardi si sono formati sui suoi banchi, altrettanti ne sono divenuti insegnanti. Per festeggiare l’anniversario si è pensato di allestire una mostra storica negli spazi di quella che oggi è la "Galleria", un piano rialzato sopra gli antichi laboratori di ceramica e architettura e, in quella che per tutti è stata “la cantina”, recentemente restaurata e ri-battezzata "Centro Sperimentale Mauro Manca", una serie di personali e doppie personali “Non rientrate tardi” a cui faranno seguito altri progetti, conferenze, annulli postali.
Piccola nota personale. Dopo i restauri, nel 2013, lo spazio, che ancora non aveva un nome, ha ospitato la sua prima mostra curata dalla sottoscritta. Un progetto articolato sull'impossibilità di ritrarsi dal fare arte, sull'incontro e la corruzione, intitolato “Le Fondamenta degli Incurabili”.
Poi,
mentre in tv il Liceo Azuni batte Eton College,
naaaaaa?! "Sassari è mondiale!" per citare Eduardo...
ancora, in tv e sui giornali, si parla di visite pastorali, vescovi e feste natalizie. E, a San Donato, la scuola dello scandalo, si va avanti con l’insegnamento e si festeggiano i risultati della buona didattica con la presentazione di “Global Pubblic Space Toolkit” e la narrazione di progetti educativi.
Il 2 dicembre, infatti, nella Sala conferenza di Ex Infermeria San Pietro, palazzina dell’Assessorato alle Culture, si parla di buone pratiche e di uso corretto degli spazi pubblici con la conferenza stampa di presentazione del tavolo di lavoro di Urban Thinkers Campus “The City We Need: Open for Art” che si svolgerà presso il Dipartimento di Architettura, Design e Urbanistica dell’Università di Sassari sede di Alghero, dal 18 al 20 febbraio 2016, che avrà il suo culmine nella conferenza delle Nazioni Unite Habitat III del 18-20 ottobre 2016 a Quito, in Ecuador. Nello stesso pomeriggio, professor Pietro Garau presenta il libro “Global Pubblic Space Toolkit”. Scaricabile su http://www.urbangateway.org/publicspace/global-public-space-toolkit
Perché questa connessione?
La casualità, non casuale, vuole che protagonista di uno dei sessanta progetti menzionati da Professor Garau sia proprio quello del quartiere di San Donato e della scuola omonima. Nel bla bla mediatico non c’è traccia della San Donato raccontata in “Global Pubblic Space Toolkit”, delle riattivazioni e l’uso corretto degli spazi pubblici, dei progetti didattici, delle giornate di attivazione dei cittadini su tematiche sociali e culturali.
La polemica vuota, il narcisismo ha preso il posto della buona narrazione. La Porpora ha rubato la scena ai Pizzinni Pizoni.
Nel testo, un vero vademecum di buone pratiche per le amministrazioni locali sulla riattivazione e l’uso corretto degli spazi pubblici, fra i sessanta casi studio scelti in tutto il mondo, l’unico progetto italiano selezionato è il “Fronte di Liberazione dei Pizzinni Pizzoni” curato per il Comune di Sassari da TaMaLaCà Francesca Arras, Paola Idini, Elisa Ghisu e Valentina Tulu, gruppo ricerAzione del Dipartimento di Architettura, Design e Urbanistica,vincitore del prestigioso premio biennale del Consiglio degli Urbanisti Europei, Urban Award per la comunicazione ”Cascais Urban Award 2013”, per vedere immagini e saperne di più pagina facebook.
Per i diversamente sardofoni “Pizzinni Pizoni” (con una z) è il termine strettamente sassarese per definire <<i bambini liberi di giocare per strada>> <<monelli di strada>>, letteralmente “bambini uccello”.
San Donato è la scuola di base più antica della città, menzionata fra le prime 15 d’Europa nel campo dell’integrazione. Il “Fronte di Liberazione dei Pizzinni Pizzoni” si è sviluppato, in collaborazione con l’Istituto Comprensivo a partire dal 2011, nel quartiere di San Donato caratterizzato dalla residenza di famiglie immigrate di diverse etnie. E’ un processo partecipato di trasformazione urbana che vede i bambini della scuola primaria del rione, gli insegnanti, i genitori e gli abitanti del quartiere impegnati in azioni di riconquista degli spazi pubblici negati, e a quanto pare bisogna sgomitare anche per quelli mediatici.

ARC